NUOVO BLOG LIBERACRONACA2 da Italia bene comune di pochi n. 2943 del 28 e 29 ottobre 2019

LIBERO FOGLIO ONLINE

del

COMUNE DI STAZZEMA E DELL’ALTA VERSILIA

“Storia, Arte, Tradizione, Politica, Informazione”

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Blogger Giuseppe Vezzoni

giuseppevezzoni@gmail.com

L’UMBRIA E’ DELLA LEGA DI SALVINI E DEI FRATELLI D’ITALIA DELLA MELONI.

Un risultato, le elezioni regionali in Umbria, che ha superato alla grande le già favorevoli previsioni improntate alla vittoria del candidato presidente in quota Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Il M5S, che non ha fatto tesoro delle “scoppole” già prese, ancora inebriato dal risultato ottenuto nel marzo 2018 alle politiche, ha subito un tracollo impressionante e non sa più rendersi credibile come forza di governo a dispetto di quanto ha saputo fare come forza variegata d’opposizione. Inoltre, le parole di Beppe Grillo improntate alla possibilità di togliere il voto agli anziani, che consideriamo alla stregua della spettacolizzazione di un dopocena un po’ alticcio e fuori dal dettato costituzionale, non ha certo aiutato a contenere le perdite. Ormai è chiaro che questo governo giallorosso rappresenta la maggioranza parlamentare ma non quella del paese reale. Con l’anno nuovo, dopo l’approvazione della legge di bilancio, sarebbe doveroso ridare la parola agli italiani. Non si può continuare a governare come nulla fosse di fronte alla maggioranza delle regioni amministrate dalle forze del centrodestra. Bisognerebbe prenderne atto, con coerenza. D’altronde, se nel centrosinistra ci sono forze politiche che non riescono più intercettare i favori degli elettori, continuare ad illudersi significa solo scavare una fossa da cui sarà sempre più difficile uscire. Il PD ha comunque tenuto più di quanto fosse stato  preventivato, mentre il M5S è tracollato.

Giuseppe Vezzoni,

blogger di Libera Cronaca addì 28.10.2019.

APPELLO CONTRO LA CHIUSURA DELLA SCUOLA MATERNA DI RUOSINAscuola materna

Stazzema. L’ex consigliere comunale Emanuela Olobardi invia all’Assessore alla Pubblica Istruzione Minetti ed al Capogruppo Tarabella (rappresentante della frazione di Ruosina) un appello contro la chiusura della scuola materna di Ruosina.

Non mi è proprio possibile assistere in silenzio alla scomparsa della Scuola Materna di Ruosina “Giulia Macchiarini”, intitolata alla più giovane vittima dell’Alluvione del 1996: non sono mai stata d’accordo e mai lo sarò perché sono fermamente convinta che quando si sceglie di togliere pezzi ai nostri paesi, questi ne rimangono senza dubbio indeboliti e così le comunità che li abitano.

La scuola materna di Ruosina ha certamente bisogno di interventi, ma ne ha avuto bisogno anche in passato, è una cosa normale e non per questo è una struttura da abbandonare. Ricordo un articolo di giornale datato 2000 che si intitolava “Grazie ai genitori a Ruosina ha riaperto la materna”: in quell’anno fu rifatto il tetto, messi a norma gli impianti e i genitori si adoperarono insieme all’Amministrazione Comunale ed al personale scolastico per far sì che Ruosina vedesse riaperta la sua unica e storica scuola.

Anche recentemente la comunità di Ruosina ha fatto sentire la propria voce contro la prospettata chiusura, infatti con protocollo n. 6742 del 27 luglio 2016 presentammo le firme raccolte e tra i firmatari troviamo anche lei, Signor Franco Tarabella, oggi Capogruppo di Impegno per Stazzema.

Oltre all’impoverimento di una frazione, considerata ai margini del Comune e poco degna di attenzione, l’abbandono della materna di Ruosina porterebbe inevitabilmente alla progressiva diminuzione degli impiegati grazie a questa scuola (e non ci dimentichiamo che la stessa fine era stata già prospettata anche per la scuola di Mulina) ed al degrado di un edificio (di proprietà dei Comuni di Stazzema e Seravezza – perché ricordiamo che Ruosina è divisa in due Comuni) che oggi viene utilizzato anche come seggio elettorale (destinato a scomparire??).

Il polo di Pontestazzemese, per il suo valore simbolico, sociale, culturale e storico andrebbe potenziato anziché destinare i nuovi spazi per cancellare altre scuole del territorio. Andrebbe reso attrattivo per potenziali studenti che potrebbero raggiungere il nostro Comune grazie ad un percorso didattico e degli strumenti all’avanguardia che non possono trovare in altre scuole. I nuovi spazi dovrebbero essere destinati a nuove possibilità e prospettive, anche per allontanare per sempre l’ipotesi dell’accorpamento e della perdita di autonomia della scuola del nostro Comune.

Un territorio nel quale assistiamo di continuo alla chiusura ed agli accorpamenti all’insegna del risparmio, nel quale vengono attuate politiche miopi e che non guardano al benessere ed allo sviluppo (o alla ripresa) delle comunità, è destinato inevitabilmente al declino.

Un amministratore lungimirante non dovrebbe pensare o prospettare chiusure, bensì potenziamenti e miglioramenti sia a vantaggio della comunità che per rendere attrattivo il proprio territorio anche per potenziali abitanti che certamente, se mancano i servizi, non arriveranno.

A Stazzema non si parla mai di questo ma si assiste in silenzio ed inermi (?) allo sgretolamento del tessuto sociale, culturale ed economico del territorio.

Di esempi ne potremmo fare fino a riempire la pagina: si va dall’eliminazione del medico del 118 che i cittadini ancora stanno provando a contrastare, alla prospettata chiusura dell’asilo nido (venuta alla luce grazie all’intervento del gruppo di opposizione e per questo contenuta), alla chiusura della banca e di svariati negozi (e molti rischiano ancora oggi la chiusura) e così via.

Il Comune di Stazzema perde ogni giorno abitanti, chi per cause naturali e chi perché questo Comune non offre prospettive e non dà la possibilità di investire serenamente nei settori che potrebbero rilanciare la nostra economia. Visto da fuori il nostro territorio ha potenzialità inutilizzate o forse peggio, ostacolate, e la scuola, che rappresenta il futuro, così come la sanità, dovrebbero essere due ambiti per i quali l’Amministrazione combatte con le unghie e con i denti, non solo per mantenere ciò che ha ma per migliorarlo.

Chiedo dunque all’Amministrazione Comunale ed in particolare all’Assessore alla Pubblica Istruzione ed al Capogruppo di Impegno di Stazzema (rappresentante della frazione di Ruosina) di ripensare la scelta di cancellazione della materna di Ruosina mettendo invece in campo politiche innovative e di potenziamento del plesso di Pontestazzemese in modo da renderlo appetibile anche dagli studenti dei territori limitrofi, mantenendo attive le tre materne del territorio e destinando i nuovi spazi ad opportunità innovative ed all’avanguardia per i nostri studenti delle scuole elementari e medie.

Cari Amministratori pensateci, perché le vostre scelte di oggi le pagheranno i cittadini di domani.

NO ALLA CHIUSURA DELLA SCUOLA MATERNA “GIULIA MACCHIARINI” DI RUOSINA!”

Emanuela Olobardi, addì 28.10.2019

COMUNICATI CONGIUNTI DEI CONSIGLIERI DI OPPOSIZIONE DEL COMUNE DI SERAVEZZA

Seravezza_ A distanza di un mese dai fatti accaduti nell’Ufficio Lavori Pubblici, il Sindaco, ad oggi, non ha ancora preso nessuna decisione.

Al riguardo, inviamo i 2 comunicati congiunti dei consiglieri comunali di opposizione del Comune di Seravezza. Di fronte a quanto accaduto nove giorni fa all’Ufficio Lavori Pubblici del Comune di Seravezza, ci aspettiamo a questo punto una rapida presa di posizione da parte del Sindaco e di tutta la maggioranza.
1°) Già nove giorni sono troppi, considerata la gravità di quanto successo.
Riteniamo grave che niente di ufficiale sia stato detto ad oggi e che lo stesso Sindaco non abbia autonomamente riferito al Consiglio Comunale il 30 settembre nell’apposito spazio riservato alle sue comunicazioni: se non ci fosse stata una interrogazione dell’opposizione, niente sarebbe stato detto nella sede ufficiale.

Abbiamo motivo di ritenere che quanto comunicato dalla maggioranza alla stampa locale corrisponda ad una versione edulcorata della realtà e crediamo che l’arrivo dei Carabinieri, evidentemente chiamati dallo stesso Ufficio Lavori Pubblici, non possa essere minimizzato.

Ad episodi accaduti fuori dal Palazzo, questa volta si è aggiunta una situazione grave dentro ad un ufficio comunale: il “percorso interno” invocato dal Sindaco è già in ritardo ed in caso di ulteriori silenzi riteniamo da parte nostra utile avvertire il Prefetto di quanto sta accadendo nel Comune di Seravezza.
L’episodio dimostra, in ogni caso, come la situazione politica della maggioranza sia ormai fuori controllo da parte del Sindaco e come di questa mancanza di direzione ne risenta inevitabilmente la gestione complessiva della macchina comunale.

I consiglieri di Patto Civico, Idee in Comune, Movimento 5 Stelle e Sonia Domenici

2°) Restiamo ancora in attesa di quelli che vorranno essere le decisioni del Sindaco: quali che siano, sono comunque tardive. Peccato, perché in ogni caso un buon amministratore dovrebbe riconoscere i passi falsi commessi, se ne assume la responsabilità ed è pronto a pagarne le conseguenze.

Nell’attesa, abbiamo letto cose interessanti, fra cui l’esilarante intervento della segreteria del PD, che arriva a relegare quanto accaduto a “semplici pettegolezzi mondani”. E come no.

Come forze di opposizione avremmo cose ben più serie di cui occuparci dell’accaduto, se non fossimo costretti a farlo. E questo perché si tratta in primo luogo dell’amministrare il bene pubblico, cosa serissima che questa amministrazione riduce a macchietta; e inoltre, dal punto di vista morale, quanto accade è doppiamente nocivo: se questi sono gli atteggiamenti di un assessore che dovrebbe dare l’esempio (e che non ha ricevuto nessuna nota di biasimo dai suoi colleghi, perfettamente silenti), allora tutti potrebbero sentirsi autorizzati a comportarsi allo stesso modo. E sarebbe il far west.

Quanto a discutere sul campo degli obiettivi da perseguire da questa amministrazione, rimandiamo a tempo debito la triste carrellata di autogol (che noi dell’opposizione puntualmente rileviamo e contestiamo in ogni sede, prima fra tutte il Consiglio Comunale) dei quali l’attuale maggioranza è fuoriclasse indiscussa.

Consiglieri Comunali di opposizione: Patto Civico    Idee in Comune   Movimento 5 Stelle   Sonia Domenici

Comunicati inviati da Patto Civico, addì 26.10.2019

CITTADINI ILLUSTRI: FAMIGLIA ORLANDI DONA ARCHIVIO A CITTÀ, INTITOLATA PIAZZA A STUDIOSO PIETRASANTINO

Pietrasanta_Il patrimonio documentale della città di Pietrasanta si arricchisce degli oltre 500 volumi tra documenti, appunti e corrispondenze con importanti studiosi, appartenuti a Danilo Orlandi. Con la firma della donazione da parte del Circolo Culturale Fratelli Rosselli al Comune di Pietrasanta si compie l’ennesimo, postumo, atto d’amore del professore, studioso, storico e scrittore pietrasantino scomparso nel 2005. Nei 500 volumi, che sono stati catalogati ed ordinati da Valentina Pugliese, studente dell’Università di Pisa grazie ad un protocollo siglato con l’ateneo fiorentino intermediato dall’Istituto Storico Lucchese, c’è un pezzo importante della storia di Pietrasanta dall’800 in poi. Un archivio prezioso, vissuto in ogni pagina, curioso come lo era Orlandi, vasto come la sua cultura e di grande valore cultuale che diventa così patrimonio di tutta la comunità. L’archivio sarà conservato, in attesa della collocazione definitiva, nella Biblioteca del Comune di Pietrasanta. Il passaggio di consegna è avvenuto in occasione dell’intitolazione della Piazza Danilo Orlandi antistante Villa Ciocchetti a cui hanno partecipato i figli, Giovanni e Lucia, e naturalmente i promotori dell’intitolazione, Mario Taiuti e Piero Mori, oltre a tanti amici dell’amatissimo professore.

Orlandi – ha detto il Sindaco, Alberto Stefano Giovannetti scoprendo la targa – è stato un’eccellenza della nostra citta, un punto di riferimento storico puntiglioso e scrupoloso enorme conoscitore della nostra storia. Ho avuto modo di conoscerlo, come tutti noi che siamo qui oggi, e la sensazione è sempre stata quella di trovarsi di fronte ad un uomo di una cultura profonda e di un pensiero libero. Ringrazio la famiglia, Mario e Piero per averci proposto l’intitolazione della piazza ed aver finalmente così reso l’onore meritato a Danilo Orlandi. Il percorso che ci ha portato qui oggi è iniziato con l’amministrazione Mallegni, noi oggi lo completiamo”. Conosceva bene il prof. Danilo Orlandi Alessandro Tosi, oggi Presidente del Circolo Fratelli Rosselli, ieri studente: “Orlandi era uno dei tre professori con cui avevo più legato. Mi ha insegnato ad esercitare il pensiero critico e quel punto di vista che ti permette di mettere in discussione le tesi ma in maniera positiva. Quando ci hanno proposto di recuperare l’archivio abbiamo chiesto aiuto all’Istituto Storico Lucchese che ha contatto l’Università di Firenze che ci ha mandato Valentina Pugliese che su Danilo Orlandi ha realizzato una tesi bellissima”.

Danilo Orlandi, classe 1916, è scomparso nel 2005 all’età di 86 anni. Durante la guerra si butta sugli studi e diventa maestro, poi preside della Scuola Barsanti. Si laurea all’Università di Firenze in lingue e letterature straniere e in materie letterarie. E’ stato a lungo giornalista collaboratore di quotidiani quali Il Tempo, La Nazione nel dopoguerra e Il Tirreno negli anni 80 oltre che autore di numerosi testi di carattere storico e letterario che ne hanno sempre evidenziato le sue doti di massimo conoscitore della tradizione locale. Di lui basta ricordare “La Versilia nel Risorgimento” (1976) sicuramente uno dei capisaldi della bibliografia versiliese assieme a poche altre opere; ha scritto inoltre “La lotta contro i Tedeschi dal 1º luglio 1944 in Sant’Anna al 12 agosto 1944” (1945), “Pietrasanta fra Granducato e Risorgimento” (1965), “La Madonna del Sole nella storia di Pietrasanta” (1968), “L’escavazione e la lavorazione del marmo in Versilia” (1978) fino a “Storia e caratteri del teatro dialettale versiliese” (1991); “I francescani a Pietrasanta” (2001).

Suoi scritti sono comparsi nel Bollettino Storico Pisano, nel Bollettino Storico Empolese e in riviste di archeologica mentre i suoi libri sono stati recensiti dal Bollettino Storico Pisano, dalla Rassegna Storica Toscana di Firenze e dalla Rassegna Storica del Risorgimento di Roma. Ha firmato inoltre diverse prefazioni per lavori di carattere storico e letterario. Ha fatto parte dell’Accademia di Scienze Lettere ed Arti di Lucca, dell’Istituto Storico Lucchese, della Società Storica Pisana, della Società Toscana per la Storia del Risorgimento di Firenze e dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano con sede al Vittoriano di Roma.

Ufficio Stampa & PR

Andrea Berti,addì 26.10.2019

PRESENTATO A TRENTO IL LIBRO QUEL 12 AGOSTO 1944 A SANT’ANNA DI STAZZEMA.IMG_1147rCastello Tesino IMG_1174r

Trento- Castello Tesino-Stazzema_ Sabato, è stato presentato a Trento, in Palazzo Trentini, l’ultimo libro di Giuseppe Vezzoni: Quel 12 agosto 1944 – Tre “italiani” la mattina della strage in località Bambini ( Pezzini editore,2019). Un libro che attraverso documentati riscontri e fonti inoppugnabili e debitamente contrassegnate nelle 364 note si connota per l’investigazione sugli aspetti che non sono stati chiariti fino a diversificare la lettura e la conoscenza dei fatti dalla “storia perfetta” che si racconta a Sant’Anna. Fra i tanti temi sensibili toccati, come quello dei fascisti e partigiani presenti nei luoghi la mattina dell’eccidio, anche il tema controverso inerente al numero dei morti e agli elenchi delle vittime accertate, compreso l’ elenco dei morti che è stato inciso sulla nuova lapide posta ai piedi dell’Ossario di Col di Cava (Sant’Anna), inaugurata il 25 Aprile 2016.

Per questo specifico aspetto, ossia per i grossolani e alcuni inaccettabili errori commessi, la pubblicazione Quel 12 agosto 1944 a Sant’Anna di Stazzema imputa all’amministrazione comunale di Stazzema, più specificatamente al sindaco Maurizio Verona e al Direttore dell’Istituzione Parco nazionale della Pace, dott. Michele Morabito, la responsabilità maggiore per non aver diligentemente vigilato, sulla base dei rilievi passati, tutti debitamente protocollati all’attenzione dell’ amministrazione comunale, che determinati nominativi non potevano essere riconosciuti vittime dell’eccidio. Ciò non è stato fatto. Insomma, benché sia ormai divenuto un comportamento consolidato e che fra l’altro parrebbe irreversibile, i tentativi di precisare meglio la storia sono passati senza lasciare traccia alcuna dalle porte di saloon della cultura storica vigente a Stazzema, quelle che si aprono e subito si richiudono sul deretano del disturbatore di turno.

Al tavolo di presentazione in Palazzo Trentini sono intervenuti il presidente del Consiglio della Provincia autonoma di Trento Walter Kaswalder , che ha messo a disposizione per la presentazione del libro la sala gioiello dell’ Aurora di Palazzo Trentini, il presidente dell’Anpi del Trentino Mario Cossali, il presidente del Centro Tesino di cultura Graziella Menato, il prof. Anselmo Baroni, docente presso l’Università di Trento. Presenti tanti amici trentini e castellazzi che in questi anni hanno concorso affinché la vicenda di don Fiore Menguzzo e della sua famiglia venisse conosciuta nella loro terra di origine per farne memoria castellazza e trentina. Tra essi anche l’on. Sandro Schmid (Governo Prodi), che da presidente dell’Anpi del Trentino scrisse nel 2014 la prefazione al libro All’alba di Sant’Anna- Il 12 agosto 1944 di don Fiore Menguzzo e della sua famiglia di Giuseppe Vezzoni e Graziella Menato (Ed. Il Margine,agosto 2014), e la sempre presente Grazzy “Garibaldi”. Nel corso della presentazione è stata letta la lettera con cui Mons. Danilo D’Angiolo, impossibilitato a intervenire a causa del suo impegno sacerdotale di celebrare le S. Messe del sabato e della domenica, è voluto essere idealmente presente alla presentazione del libro.

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All’autore del libro sono stati donate due pubblicazioni: dalla Presidenza del consiglio provinciale di Trento il 1° volume Cosa videro quegli occhi, opera curato dal Laboratorio di Storia di Rovereto e inerente alla Prima guerra mondiale; dal presidente del Centro Tesino di cultura il libro Gli affreschi di San Ippolito a Castello Tesino di Alcisa Zotta.

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Giuseppe Vezzoni, addì 28.10.2019

ASSOCIAZIONI: SUCCESSO PER LA FESTA DEL GRUPPO ALPINI E DELLA FANFARA “GIORGIO GIANNACCINI” A POZZI20191028_festa-alpina_ISHQ2766

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Seravezza_ Gran festa domenica scorsa a Pozzi per i cinquantadue anni del locale Gruppo Alpini e gli undici della Fanfara “Giorgio Gannaccini”. Tanta gente in piazza Fratelli Cervi per la cerimonia dell’alzabandiera, poi nella chiesa dei santi Leonardo e Guido per la messa officiata dal parroco don Alessandro e infine lungo le strade del paese per il festoso corteo che ha concluso la mattinata. Alla manifestazione hanno presenziato le delegazioni dei Comuni di Seravezza – con il presidente del Consiglio Comunale Riccardo Biagi, gli assessori Dino Vené e Giuliano Bartelletti e il consigliere delegato alle associazioni Francesca Bonin – e del Comune di Pietrasanta con il consigliere Paolo Bigi. La festa si è chiusa come tradizione con il momento conviviale alla Pubblica Assistenza.

Soddisfatti e felici gli organizzatori, che rivolgono un ringraziamento a chi ha contribuito alla riuscita della manifestazione, alle autorità, ai rappresentanti delle forze dell’ordine e ai cittadini convenuti.

«Colgo l’occasione per ringraziare il Gruppo Alpini e il capogruppo cavalier Alfredo Tarabella e per ricordare il compianto Lorenzo Santocchi, capogruppo all’epoca della nascita del nostro sodalizio musicale», dice il presidente della Fanfara cavalier Mario Mori. «La nostra è un’associazione senza fini di lucro che fa riferimento al Gruppo Alpini di Pozzi e alla sezione Pisa-Lucca-Livorno dell’Associazione Nazionale Alpini. Ogni nostra attività è ispirata ai valori del corpo alpino, fra i quali spicca il senso di solidarietà e di aiuto nei confronti del prossimo. Una piccola curiosità: quest’anno, per la prima volta, ha sfilato con la Fanfara un bambino, mio nipote Rocco. È un piccolo segnale che lanciamo alle famiglie, di apertura e di speranza, affinché incoraggino giovani e giovanissimi ad avvicinarsi al nostro mondo e a sostenerci nell’impegno di tramandare questa bella tradizione».

«Proprio l’attaccamento alle tradizioni – come il senso del dovere, lo spirito di servizio e la solidarietà – è uno dei tratti caratteristici e più significativi del corpo degli alpini», commenta il Presidente del Consiglio Comunale Riccardo Biagi. «Un tratto che emerge forte nelle occasioni come quella di domenica scorsa. Il Gruppo Alpini e la Fanfara di Pozzi sono realtà importanti del nostro territorio alle quali teniamo molto per ciò che rappresentano e per ciò che fanno. Un augurio di lunga vita ai due sodalizi e i nostri complimenti per la bella iniziativa di domenica».

Ufficio stampa Comune di Seravezza

Stefano Roni,addì 28.10.2019

EVENTI: I CONTEST DI PIETRASANTA MEDIEVALE, VINCONO VETRINA RUBINO E FOTO MIRCO TRIVELLATO

Foto premiazione gruppo contest vetrine e foto Pietrasanta Medievale

Pietrasanta_ La vetrina a tema più votata è quella di Rubino mentre la foto social più bella è quella di Mirco Trivellato. Premiati i vincitori dei due contest di Pietrasanta Medievale lanciati dall’amministrazione comunale di Alberto Stefano Giovannetti per promuovere e valorizzare, anche attraverso forme di comunicazione alternative, la due giorni di rievocazioni storiche che hanno portato nel centro storico 20mila presenze. Le premiazioni si sono tenute nella sala del consiglio comunale alla presenza del primo cittadino, degli assessori Andrea Cosci e Francesca Bresciani e del Presidente di Tramonti Italiani, Daniele Taccola.

La comunicazione visiva, e social, sono strumenti alternativi ai tradizionali molto efficaci su cui stiamo molto puntando ed investendo. – ha spiegato il Sindaco, Giovannetti – Le attività del centro storico che hanno partecipato hanno contribuito al bel clima e al successo di Pietrasanta Medievale che si caratterizza sempre di più per essere una delle manifestazioni di punta di ottobre. Il lavoro di squadra alla fine è sempre premiato. Ringrazio i tanti partecipanti al concorso fotografico social e gli amici di Tramonti Italiani: ogni foto postata sui social è una foto che promuove Pietrasanta e che ci aiuta a tradurre il messaggio di una città bella, accogliente, sicura, ricca di arte, cultura, buon cibo, mare e natura, dove si vive bene e dove tutti vorrebbero vivere. E’ esattamente il messaggio che noi vogliamo far passare…”.

Sul podio delle vetrine sono finite, insieme al primo posto di Rubino, la gelateria Cuor di Gelato e l’Antica Macellera Lanè con un secondo posto ex-equo, al terzo Rubinia Lab. Attestati di partecipazione sono stati assegnati a Volpe e Gioielli, Arte & Gourmet, Angolo Rosso di Galeotti, Lazzarini di Paolo Arte, Galleria G, Paola Raffo e Modà.

Oltre 500 gli scatti con l’hashtap #PietrasantaMedievale arrivati alla giuria del concorso organizzato da Tramonti Italiani (la giuria era presieduta da Ferdinando Rondinelli) che ha faticato molto per scegliere i tre migliori. Il primo premio è andato a Mirco Trivellato, il secondo a Marco Marchetti ed il terzo allo spezzino Massimiliano Moggia.

Ufficio Stampa & PR

Andrea Berti,addì 26.10.2019.

CAMMINATA ODIERNA: MULINA, RUOSINA, RISVOLTA, MULINA.20191027_114927r

Stamani avevamo proprio una gran voglia di camminare, di fare del movimento dopo l’impegno mentale di questi giorni, acuito dal pensiero di un controllo che si è rivelato del tutto rassicurante, tanto che domani risaliremo in bici, tempo permettendo. Il fine settimana a Trento e a Castello Tesino è stato beneficiato da due splendide giornate di sole e da un’accoglienza fatta di grande attenzione, oserei dire fraterna. Ci siamo sentiti fra amici e ospiti di riguardo. Abbiamo potuto visitare gli spazi di Palazzo Gallo adibiti a Museo delle opere vincitrici dell’annuale simposio di scultura del legno e a Museo del Bosco, con l’esposizione degli attrezzi utilizzati per l’attività boschiva, molti dei quali provenienti anche dalla Toscana. Inoltre ieri mattina abbiamo potuto ammirare gli affreschi della chiesetta romanica di San Ippolito e Cassiano che sovrasta il borgo di Castello Tesino, un tuffo nell’arte della rappresentazione religiosa medievale e nella narrazione pittorica di sei secoli addietro. Affreschi che assurgono a documentazione storica e simbolica di una religiosità cristiana che si formulava anche attraverso la catechesi visiva.

Giuseppe Vezzoni, addì 28.10.2019

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