NUOVO BLOG LIBERACRONACA2 da Italia bene comune di pochi n. 2937 del 19 e 20 ottobre 2019

LIBERO FOGLIO ONLINE

del

COMUNE DI STAZZEMA E DELL’ALTA VERSILIA

“Storia, Arte, Tradizione, Politica, Informazione”

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Blogger Giuseppe Vezzoni

giuseppevezzoni@gmail.com

NUOVA SEDE PER L’ASSOCIAZIONE G.R.A.N.O. A PIETRASANTA

Già in funzione ai Frati, presto l’inaugurazione ufficialeElena Mancini, presidente GRANOEdificio sede GRANO ai Frati

Pietrasanta – Nuova sede per l’Associazione G.R.A.N.O. (che sta per Gestione Risorse Alimentari Non Onerose) da qualche giorno già operativa in via dei Frati, 2 a Pietrasanta, adiacente alla chiesa del Santissimo Salvatore. Dismessi i vecchi locali presso il mercato ortofrutticolo, non più utilizzabili, i nuovi spazi ai Frati, ampi e ben ordinati, sono stati arredati e dotati delle attrezzature per l’idonea conservazione e deposito di alimenti che, come in passato, saranno distribuiti agli assistiti dall’Associazione. Gli orari di apertura rimangono invariati: il martedì e il giovedì dalle ore 11 alle 12. La nuova sede è raggiungibile anche in auto, con possibilità di parcheggio adiacente all’ingresso.

In questi giorni, inoltre, l’Associazione ha aperto su facebook una nuova pagina, con una migliore grafica, che sarà un modo veloce e accessibile a tutti per essere informati sulle attività sociali e sulle tematiche inerenti le finalità istituzionali del G.R.A.N.O.

Intanto è stato fissato per sabato 9 novembre, alle ore 18,30, il brindisi inaugurale per ringraziare quanti (e sono tanti) hanno concorso al raggiungimento di questo traguardo.

Si tratta di un importante risultato – ha detto la presidente, prof.ssa Elena Mancini – reso possibile dalla concorrenza di due volontà: dalla generosità e disponibilità di don Francesco e della parrocchia del Santissimo Sacramento e Santissimo Salvatore, e dall’impegno encomiabile di tanti volontari, dei soci e del consiglio direttivo dell’Associazione. A tutti va il mio personale ringraziamento che volentieri rinnoverò il giorno della inaugurazione che sarà occasione di incontro e di solidale vicinanza verso chi ha bisogno di aiuto”.

Giuliano Rebechi, addì 19.10.2019

DOMANI POMERIGGIO IL RICORDO DEL 75° ANNO DALLA DEPORTAZIONE DI SEDICI TERRINCHESI

locandina celebrazione marginetta deportati r

Stazzema_ Settantacinque anni fa, precisamente il 17 ottobre 1944, ci fu il rastrellamento di 16 abitanti di Terrinca e l’uccisione del civile Lorenzo Cecconi. La deportazione di 16 terrinchesi e l’uccisione del civile sono episodi che a Stazzema finora sono stati avulsi dalla memoria commemorativa del 1944. Questo evento bellico si colloca nella coda velenosa di una guerra di liberazione e civile battagliata senza esclusione di colpi. E’ dunque encomiabile che domani si commemori ufficialmente quanto accadde il 17 ottobre 1944 a Terrinca, frazione che si connota per l’impronta che seppe dare nella storia stazzemese per quanto concerne la disubbidienza alle leggi razziali sotto la guida di Don Egisto Salvatori e salvare la famiglia ebraica dei Cremisi-Ventura. La prigionia dei 16 residenti terrinchesi non fu tragica come lo fu per tanti milioni di deportati, tuttavia ebbe una durata di sette mesi. Si concluse con la liberazione e il ritorno alle loro famiglie. In una marginetta lungo la provinciale per Arni dedicata alla Madonna del Frassino, precisamente in località Col dal Pruno, su una lapide è ricordata in questa forma ai posteri la deportazione terrinchese: « Perché i posteri ricordino che la sera del 17 ottobre 1944 fummo strappati all’Amore dei nostri cari. La fede in Dio e l’affetto di figli verso la Madonna ci ridonò incolumi dopo sette mesi di travagli nel seno delle nostre famiglie. Lo stesso giorno innocente cadeva morto a causa di guerra Cecconi Lorenzo di Giovanni che la moglie Giannelli Angela: perché sia ricordato nella prece dei passanti, contribuì ad erigere questo tabernacolo. Anno 1948”». Ecco i nomi dei deportati scolpiti sul marmo della lapide: Barsottini Natale, Bazzichi Remo, Cocci Fortunato, Cocci Italo, Cecconi Maurizio, Cecconi Cesare, Giannelli Adamo, Giannelli Lorenzo, Giannelli Francesco, Giannelli Lorenzo, Giannelli Felice, Giannelli Ginese, Giannelli P. Aquilino, Olobardi Iuelle, Olobardi Orlando, Paiotti Giovanni, Santini Elia.

Poiché per domani pomeriggio le previsioni meteo sono date avverse, pertanto sarà molto difficile che possa essere effettuata la commemorazione presso la marginetta in località Col dal Pruno, i promotori hanno inviato questa breve comunicazione: in caso di pioggia la ricorrenza verrà effettuata nella chiesa dei SS Clemente e Colombano di Terrinca.

Giuseppe Vezzoni

blogger di Libera Cronaca,addì 19.10.2019

FORMAZIONE: ORTICOLTURA E FLORICOLTURA, UN CORSO GRATUITO PER MIGLIORARE LA GESTIONE DELL’ATTIVITA’

Versilia_Dal bilancio al business plan passando per i mezzi di supporto allo sviluppo dell’impresa (credito), il rapporto con il clienti ed il marketing: un corso gratuito di Coldiretti spiega a chi vuole aprire un’impresa agricola nel settore dell’orticoltura e florovivaismo ma anche ai neo imprenditori, ed imprenditori già con esperienza, nozioni e strumenti fondamentali per la conduzione ottimale dell’attività finanziaria, gestionale e promozionale. Il corso, finanziato dal Psr nell’ambito del progetto Coltiform, si terrà presso la sede di Coldiretti a Lido di Camaiore (Lu) presso la Corte Magnani. Tre le lezioni in programma per completare il percorso di formazione: prima lezione giovedì 7 novembre dalle dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00.

Le altre sono invece in agenda martedì 12 dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00​ e venerdì 15 novembre dalle 9.00 alle 13.00 (solo mattina).

Per partecipare è necessario iscriversi scrivendo a matteo.fazzi@coldiretti.it oppure rivolgersi a Silvia Gazzoni scrivendo a silvia.gazzoni@coldiretti.it o telefonando al 055-32357212

Per informazioni www.toscana.coldiretti.it oppure pagina ufficiale Facebook

Redazione Virtuale

FESTIVAL DELLA MONTAGNA- STAZZEMA 2019

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Stazzema_ Con l’evento di ieri mattina, la stipula del protocollo d’intesa tra l’amministrazione comunale di Stazzema e l’associazione Mangia Trekking, hanno preso il via le manifestazioni del calendario del Festival della Montagna- Stazzema 2019 che si concluderà il 7 e l’8 dicembre con la X edizione della Festa della Montagna. Notiamo ancora una volta, nonostante le centinaia di migliaia di euro di risorse pubbliche spese per il sito delle Molinette, che l’ itinerario archeominerario delle Molinette è restato escluso da una possibile ma soprattutto, per le spese compiute, da una doverosa attenzione. Comunque il Festival della Montagna è e resta un’ importante promozione del territorio stazzemese.

Giuseppe Vezzoni, addì 19.10.2019 (locandina inviata da Anna Guidi)

PER NON DIMENTICARE, UN LIBRO QUANTO MAI CORAGGIOSO QUANTO MAI EMARGINATO NELLA SUA TERRA

Per non dimenticare di Fulvio Francesco Lorenzi 2 edizione

Per non dimenticare di Fulvio Francesco Lorenzi 1 edizione.jpeg

La prima edizione del libro Per non dimenticare, piccolo ma grande nella ferma testimonianza civica, politica e sindacale custodita nelle pagine di vita di un seravezzino oggi ultranovantenne, ci fu recapitata nel 2014 per posta accompagnata da una lettera in cui l’autore, Fulvio Francesco Lorenzi, apprezzava nostri articoli e il libro Croci uncinate nel canale, definendolo “un’opera che andrebbe fatta leggere a molti e anche nelle scuole”.

Contraccambiamo sinceramente l’auspicio che il libretto Per non dimenticare – così definisce la sua opera l’autore – sia letto e onorato con una presentazione a Palazzo Mediceo, luogo simbolo della cultura seravezzina e quindi adatto per dare un tributo alla conoscenza delle peripezie esistenziali di un antifascista-sindacalista socialista, meglio definirle angherie, che hanno dovuto sopportare un seravezzino e la sua famiglia nel periodo del fascio e poi nel periodo post bellico della Repubblica, anche in quella rinascenza delle libertà e dei diritti in cui avrebbero dovuto primeggiare i valori della democrazia e della libertà politica e sindacale. Invece, dopo aver dato tutto se stesso al socialismo e all’attività sindacale a favore dei diritti dei lavoratori, dopo aver patito umiliazioni e sacrifici materiali e psicologici, il cittadino liberato dal fascismo, Fulvio Francesco Lorenzi, dovette di nuovo fare i conti con il licenziamenti e la discriminazione. Nell’ennesimo momento di difficoltà trovò sul suo cammino sia la delazione lavorativa per essersi connotato come paladino degli operai sia le porte sbarrate per la richiesta di un possibile aiuto, anche presso chi aveva sostenuto e che era giunto a ricoprire incarichi istituzionali ai più alti livelli della Repubblica.

La seconda edizione del libro, avvenuta nel novembre 2017, riprende e amplifica la storia di questo socialista-sindacalista “rimagnese”, ma è più corretto definirla la testimonianza. Essa documenta come un cittadino scomodo, fortificato nella sua convinzione di rivelare la verità “per non dimenticare,” sia riuscito ad aggirare il silenzio e il deserto che sono stati fatti attorno al suo libro/testimonianza.

In questa parte inedita la sorpresa di scoprire fra i tanti estimatori anche alcuni che evidentemente si esprimono bene ma razzolano male, servendo i discriminatori odierni. Stranamente tra gli apprezzatori del libro non c’è nessun sindaco della Versilia, mentre fra i primi cittadini spiccano quelli di Roma e di Torino, Raggi e Appendino, espressioni amministrative apicali del M5Stelle.

Per non dimenticare è un libro che evidenzia il coraggio del denunciare dell’autore ma richiede anche il coraggio a recepirlo e per gettare alle spalle le innegabili considerazioni di convenienza politica e personale che la pubblicazione comporta. Ciò spiega il silenzio e il deserto in cui è stato avvolto questo libro coraggioso, questa testimonianza amara e cruda, che tra l’altro motiva il distacco affettivo dal socialismo italiano e dalla politica avvenuto in Italia dal febbraio 1991, poi sfociato in Tangentopoli e nella fine della Prima Repubblica.

Serve coraggio e onestà intellettuale per mettere in risalto l’esperienza vissuta da Fulvio Francesco Lorenzi, che nel commento al libro fatto dalla figlia Silvia trova tuttavia l’apprezzamento più grande che possa ricevere un padre/autore che ha messo per iscritto la sua storia di vita: “il coraggio di lottare per qualcosa in cui si crede nonostante le avversità, l’onestà, la coerenza e l’amore verso il prossimo“. Questa è il riconoscimento più prezioso. Una lezione che i figli hanno imparato e saranno loro stessi maestri per insegnarla e tramandarla alla loro prole. Il silenzio e il deserto non potranno mai sovvertire questo dato di fatto, potranno solo impedire che questa lezione di libertà resti marginale e poco conosciuta, che i valori con cui è stata alimentata non siano conosciuti come dovrebbero, che non siano emulati. Infatti, è nel deserto che vaga spesso e volentieri la voce della verità.

Ogni tanto un cammelliere come Fulvio Francesco Lorenzi porta la certezza di questa voce nell’oasi mediatica di oggi, fra le dune di rena in cui si celano troppo discariche, troppi interessi di parte, troppe convenienze che la voce della verità metterebbe a repentaglio. E’ molto più facile far sembrare un miraggio libri come è Per non dimenticare, voci che rompono il silenzio del deserto ma rischiano di passare per fake news.

Giuseppe Vezzoni, addì 19.10.2019.

DALL’ALDILÀ ALL’ALDIQUÀ

Il Diavolo in Toscana – Diavolerie di ieri e di oggi

Mostra a cura di Stefano Giraldi dedicata ad Artisti e Autori di ieri e di oggi e al rapporto del Diavolo con l’Arte di ieri e di oggi.Presso la Sala Salvatori della Pro Loco SeravezzaDall'Aldilà all'Aldiquà - locandina

Seravezza_ Nuove proposte artistiche presso la Sala Salvatori dell’Associazione Turistica Pro Loco Seravezza. L’Associazione è lieta di presentare la mostra “Il Diavolo in Toscana dall’aldilà all’aldiquà”, a cura di Stefano Gilardi. L’esposizione avrà luogo presso i locali della Pro Loco Seravezza (Via Corrado del Greco, 11 – Seravezza) dal 26 ottobre al 10 novembre. La mostra è a ingresso libero e sarà visitabile dal giovedì al lunedì dalle 15.30 alle 18.30.

Il Diavolo, in questo scorcio di millennio, sembra essere tornato alla grande: un nemico, un avversario, un compagno con il quale combattere o confrontarci. Come Giove che cambiava aspetto, il Diavolo, in un mondo multimediale, sembra essersi avvicinato al mondo delle tecnologie, che ci insidiano, ma che al tempo stesso sono importanti per lo sviluppo umano. O no?

Nell’arte dei secoli passati possiamo ricordare le cattedrali romaniche, che forniscono un vasto repertorio sui temi demoniaci; il pittore Bosch, che rappresentava il Diavolo in un universo privo di relazione naturale all’ombra dell’informe e dell’orrido. L’arte di Bruegel, dopo Bosch, rappresenta il demoniaco quale senso di perdita, il pericolo di far precipitare l’anima nella cecità. Nell’arte barocca, dove l’intenzione estetica prevale su quella religiosa, esso si trasforma in capriccio, in decorazione. Le opere di Salvator Rosa mettono in scena il demoniaco tra lampi, streghe e alberi piegati dal vento. Su questa strada incontriamo poi i “capricci” di Goya, gli incubi di Fflsslj, le visioni di Blake lungo una linea diretta che giungerà fino al Surrealismo.

Il Diavolo è stato (e lo è tuttora) un elemento ricorrente nella letteratura nel teatro. Ricordiamo i frammenti drammatici di Friedrich Muller, le opere di Goethe, Oscar Wilde, Majakovskij e Sartre, gli scritti di Baudelaire, Carducci, Leopardi, arrivando ai nostri contemporanei, da Dario Fo al fumetto: Mefisto di Tex Willer, su Topolino o nel Satanik di Max Bunker, o nel noto “scotennato” di Kinowa degli anni ‘50. Per non parlare del famoso fumetto delle sorelle Giussani, Diabolik.

Ma il Diavolo esiste ancora? Nei fumetti del 1964 di Emanuele Muscia, comico toscano, il Diavolo Zaccaria era un Diavolo buffo che pungolava le anime terrene con battute pronte e divertimento, come è appunto il rapporto che hanno i Toscani con il Diavolo, che per loro è un simpatico “diavolaccio” (gli attori toscani Roberto Benigni e Paolo Poli hanno considerato l’Arte come il “Gioco del Diavolo”).

Ed è per questa ragione che la Mostra “Il Diavolo in Toscana dall’aldilà all’aldiquà” si propone. Riprendendo le varie discipline artistiche con le quali il Diavolo è stato raffigurato nei secoli, la Mostra intende riproporre pittura, disegno, scrittura e musica, il tutto trattato con umorismo, con quell’umorismo scanzonato e divertente, com’è appunto il carattere Toscano.

La mostra è presentata da Marilena Cheli. L’inaugurazione avrà luogo sabato 26 ottobre alle ore 17.30; seguirà un buffet per tutti i partecipanti.

Associazione Pro Loco di Seravezza,addì 19.10.2019

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