LIBERACRONACA2 n. 3668 del 18 e 19 febbraio 2022

da Italia bene comune di pochi

LIBERO FOGLIO ONLINE

del COMUNE DI STAZZEMA E DELL’ ALTA VERSILIA

(“Storia, Arte, Tradizione, Politica, Informazione” )

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Giuseppe Vezzoni

giuseppevezzoni@gmail.com

DOPO I 55 APPLAUSI PER MATTARELLA, IERI IL RISCONTRO CON I QUATTRO TONFI DEL GOVERNO DRAGHI SUL DECRETO MILLEPROROGHE.

Potrebbe rivelarsi esatto aver pensato che la rielezione del presidente Mattarella sia stata la necessaria foglia di fico per coprire le nudità delle forze politiche che sostengono il governo Draghi per continuare l’osceno comportamento di mirare più che al conseguimento del bene pubblico della nazione al bene personale ed elettorale proprio. Ieri, tra l’altro trentesimo anniversario dell’inizio di Tangentopoli ( la locuzione coniata “Mani pulite” invece non riesco proprio a interiorizzarlo poiché lo considero fallito), ne abbiamo avuto un altro riscontro, tanto che il presidente Draghi è passato dal Colle e ha fatto intendere che con questi comportamenti il governo non può andare avanti. Quando si dà credito ai capitani di ventura qual sono diventati i leader dei partiti il rischio del voltafaccia è altissimo.

Giuseppe Vezzoni

Responsabile di Libera Cronaca,addì 18.2.2022

TEORIA DELLA MONETA MODERNA (MMT)

Di recente sono apparse su diversi blog e su pubblicazioni specializzate prese di posizione sulla Teoria Monetaria Moderna, da alcuni considerata una teoria al servizio del popolo in quanto interpretata come un fondamentale contributo alla comprensione dei problemi derivanti dalla possibilità di poter reagire ad una “austerity” prolungata facendo affidamento su politiche economiche definite rozzamente come “sovraniste”in cui è evidente la mitizzazione del debito pubblico. I critici di questa teoria si limitano a mettere in evidenza che gratta gratta sotto un Marxista troverai sempre un Keynsiano. Si può allora asserire che questa teoria è oggetto di molti “back-and-forth” nel mondo economico. Basti dire che molti considerano l’MMT la criptovaluta della macroeconomia: un’idea affabulante e lungimirante, ma quando fai pressione sui suoi devoti sacerdoti perché chiariscano quale sia esattamente il suo punto di approdo, cosa puoi fare e che non puoi fare meglio usando approcci teorici più convenzionali, la risposta è molto pomposa ma nessuna è chiara.

Seguendo alcuni testi e lavori sulla materia mi sono fatto una idea più meta (da non confondere con Meta di Mark Zuckerberg). Riflettendo sul fatto che l’Euro è sostenuto da 19 Paesi dell’Europa e che l’approccio a questa teoria economica sia proprio fuori alla sua portata, non vedo in prospettiva quali potrebbero essere gli eventi da indurre la Commissione o il Parlamento Europeo e i loro fidati Economisti ad affermare che sono in corso ripensamenti fondamentali dei concetti economici su cui si fonda la politica monetaria ed economica dell’Eurozona, nonostante che l’Europa abbia dato corso ad una delibera di approccio finanziario come quella del NextGenerationEU (NGEU) , che raggiungerà, tra il 2012/2026 la cifra di 2018 mld di euro a prezzi correnti, sulla base delle teorie tradizionali che informano la BCE.

Si potrebbe pensare che la necessità di una nuova teoria si affacci ogni volta che le previsioni economiche risultano profondamente sbagliate. Eppure, chi si impegna in questi profondi pensieri non dovrebbe indulgere sulla forza delle proprie teorie poiché c’ è un mondo grande e complicato là fuori, e modelli concettualmente altrettanto validi, che potrebbero finire per essere lontani a causa di dati inadeguati o eventi esterni.

Ecco un esempio tratto dalla scienza “reale”: la Grande Tempesta britannica del 15/16 ottobre 1987 – un violento ciclone extratropicale – , la cui gravità fu una completa sorpresa. Nessuno ha suggerito che ci fosse qualcosa di sbagliato nei principi fondamentali della meteorologia. Invece, mentre i meteorologi sono stati oggetto di molte critiche, la conclusione principale è stata che la raccolta di dati del Met Office per l’oceano a sud e ad ovest della Gran Bretagna era inadeguata e doveva essere rafforzata.

Ricordiamo invece un esempio economico intervenuto come una tempesta: in sostanza nessuno ha colto i segnali del tracollo finanziario del 2008 (a parte le persone che hanno previsto molte altre crisi che poi non sarebbero accadute), ma quando è arrivata questa crisi, non è stata manifestata molta angoscia esistenziale tra gli economisti. Invece è’ stata elaborata, approfondita e accettata una teoria delle crisi bancarie; molti gli economisti che si dichiaravano allora convinti, perché portatori di tale teoria, che i regolamenti e l’assicurazione dei depositi rendessero impossibile un’ondata di corse agli sportelli vecchio stile, cosa che invece è avvenuta per le banche tradizionali.

Quello che pochi avevano capito, tuttavia, era che gran parte del sistema finanziario moderno coinvolgeva “banche ombra” che svolgevano attività di tipo bancario ma, poiché non erano che edifici di marmo con file di cassieri, mancavano sia dei regolamenti che delle garanzie del governo, come ci si aspetterebbe per una banca tradizionale protetta. Non appena ciò è diventato chiaro, la crisi, sebbene imprevista, è stata facilmente inserita nel quadro standard; nelle settimane successive alla caduta di Lehman Brothers, si potevano trovare economisti che vagavano per i corridoi mormorando sottovoce ” Diamond-Dybvig , Diamond-Dybvig” . Quindi quali crisi economiche hanno dimostrato chiaramente la necessità di un ripensamento fondamentale? La Grande Depressione, ovviamente: una cosa del genere era impensata nella filosofia economica prevalente dell’epoca, e il fatto che sia successo ha convertito molti alla visione economica di John Maynard Keynes.

La stagflazione degli anni ’70 ha anche costretto a un grande ripensamento. L’inflazione persistente nonostante l’elevata disoccupazione sembrava fornire una spettacolare rivendicazione per l’argomento di Milton Friedman e Edmund Phelps secondo cui un’inflazione sostenuta sarebbe stata incorporata nella determinazione dei salari e dei prezzi, un’idea non del tutto nuova ma che divenne parte della regola.

Al contrario, la recessione di Volcker degli anni ’80 ha confutato alcuni dei modelli economici popolari degli anni ’70. Secondo questi modelli di “macro equilibrio”, la stretta monetaria provocherebbe una recessione solo se la gente non la vedesse arrivare. L’enorme e sostenuta flessione associata alla disinflazione ha mostrato che questi modelli erano sbagliati , anche se questa volta, purtroppo, gran parte della professione ( gli economisti, analisti finanziari )ha rifiutato di accettare le prove, una situazione che è andata avanti per decenni di continua negazione.

Infine, la persistente debolezza economica del Giappone a partire dagli anni ’90 ha avuto un profondo effetto sul pensiero di un certo numero di economisti, incluso Ben Bernanke . Già nel 1998 molti economisti, in specie Krugman , si spinsero ad affermare che le regole sarebbero cambiate in un’economia in cui l’importo che le persone volevano risparmiare superava l’importo che le imprese volevano investire. Anche enormi aumenti dell’offerta di moneta sarebbero rimaste immobilizzate, piuttosto che causare inflazione. Né i disavanzi di bilancio aumenterebbero i tassi di interesse, a meno che non fossero abbastanza grandi da assorbire tutto il risparmio in eccesso. E gli eventi successivi? Non c’è stato niente di paragonabile a sconvolgente, almeno in termini intellettuali. Dopo il 2008, il mondo intero ha iniziato ad assomigliare al Giappone dieci anni prima; poteva quindi considerarsi un bene, avevamo già la struttura intellettuale per questo compito

È vero che molti tipi finanziari e politici, insieme a pochi economisti, continuavano a prevedere che i tassi di interesse e il tasso di inflazione sarebbero saliti alle stelle da un giorno all’altro. Ma queste previsioni non erano basate su alcun modello coerente. Invece, riflettevano una combinazione di sentimenti viscerali e, va detto, un pio desiderio. Ad esempio, Alan Greenspan, che continuava a prevedere cose terribili dalla stampa di denaro e dalla spesa in deficit, ha dichiarato che il fallimento dell’inflazione e dei tassi di interesse a salire vertiginosamente ” deplorevole “.

Raccontare questa storia nel modo giusto è importante perché continuiamo a vedere scrittori che dichiarano che la persistenza di bassi tassi di interesse, nonostante ampi deficit e debito pubblico, è in qualche modo uno sviluppo scioccante che confuta il pensiero economico convenzionale, quindi dovremmo rivolgerci a nuove dottrine come la MMT. Epperò, questa parola: “convenzionale” è difficile credere che significhi ciò che pensano significhi. Puoi trovare personaggi famosi che continuavano a prevedere un forte aumento dei tassi, ma nulla di ciò che è accaduto tra la crisi finanziaria globale e la pandemia di Covid-19 contraddiceva la teoria keynesiana standard. E il recente aumento dell’inflazione? Non va minimizzato il fatto che rappresenta un grosso problema. Ma la cosa strana di questo dibattito è che Team Inflation e Team Transitory sono iniziati più o meno con la stessa struttura intellettuale, solo le caratterizza le interpretazioni diverse dei numeri. E, per ora, l’incapacità di molti economisti di correggere l’inflazione sembra l’incapacità del 2008 di apprezzare la fragilità del sistema finanziario, o, se è per questo, le previsioni del maltempo del Met Office nel 1987, piuttosto che un problema intellettuale esistenziale. Nessuno ha visto i guai della catena di approvvigionamento o la carenza di lavoratori causati dall’arrivo della Grande Dimissioni, ma come è stato già evidenziato sopra, c’è un mondo grande e complicato là fuori, e a volte accadono cose inverosimili. La morale di questa discussione non è che il mainstream abbia sempre ragione, o che dovresti ascoltare solo le persone con le giuste credenziali formali. È, invece, che le nuove idee dovrebbero essere giudicate come idee, non dal fatto che coloro che le propongono quelle idee siano le più giuste. Tutti amiamo le storie di coraggiosi innovatori che sfidano un’istituzione noiosa, ma proprio quell’amore apre le porte ai venditori ambulanti – che potrebbero ingannare se stessi, così come gli altri – che in realtà non hanno altro da offrire se non una buona trama.

Tratto da un lavoro di Paul Krugman Alberto Angeli febbraio 2022

BOLLETTE: STOP ALLE SPECULAZIONI E SUPER RINCARI.

ALLEVATORI, AGRICOLTORI E AMMINISTRATORI LUCCA, GARFAGNANA E VERSILIA IN “PIAZZA” INSIEME

Lucca_Con la prova muscolare di piazza Coldiretti ottiene la convocazione dell’Ispettorato centrale repressioni frodi per verificare eventuali pratiche sleali a danno delle imprese agricole e del tavolo sul prezzo del latte. 

C’era anche una numerosa delegazione di allevatori, agricoltori ed amministratori locali della Garfagnana, Lucca e della Versilia alla grande manifestazione di Coldiretti nel cuore di Firenze per salvare l’agroalimentare Made in Italy e difendere l’economia, il lavoro ed il territorio. Al centro della protesta, tra slogan, campanacci, caseificazione live e distribuzione di latte fresco ai passanti, il caro bollette che ha interessato materie prime ed energia e le speculazioni che strozzano le imprese agricole costrette in molti cari a vendere sotto costo, l’applicazione della legge contro le pratiche sleali voluta proprio da Coldiretti per garantire alle imprese una giusta remunerazione partendo dal costo di produzione e lo sblocco di importati finanziamenti del Pnrr sulle filiere e sulle energie rinnovabili, in particolare il fotovoltaico, che la principale organizzazione agricola, punta a sfruttare sui tetti di stalle e cascine per tagliare le bollette ed il biogas. In piazza, a fianco di centinaia di allevatori ed agricoltori arrivati da tutta la Toscana c’erano al fianco del Presidente di Coldiretti Lucca, Andrea Elmi, il sindaco di Careggine, Lucia Rossi, il consigliere regionale, Mario Puppa, l’assessore al comune di Capannori, Serena Frediani, il consigliere comunale di Lucca, Gianni Giannini ed il Presidente del Consiglio Comunale di Stazzema, Massimiliano Bazzicchi. La prova muscolare di Coldiretti un primo doppio risultato lo ha ottenuto: la convocazione da parte del Prefetto di Firenze del Direttore regionale dell’Ispettorato Centrale Repressione Frodi del Ministero delle Politiche Agricole chiamato a sorvegliare su eventuali pratiche commerciali vietate come la vendita a prezzi inferiori del costo di produzione e di un nuovo tavolo regionale sul latte da parte del vice presidente della giunta regionale, Stefania Saccardi per aumentare il prezzo del latte alla stalla. 

Non siamo in piazza per chiedere aiuti – ha precisato Andrea Elmi, Presidente Coldiretti Lucca – ma ciò che è giusto. Vogliamo solo continuare ad essere il cuore agricolo, alimentare, ambientale di questo paese. Ingiusto e scorretto è pagare il latte 0,36 centesimi al litro quando oggi alle imprese costa 0,46 centesimi mentre sugli scaffali della grande distribuzione lo troviamo anche a 1,80 euro al litro così come è vergognoso il fenomeno delle speculazioni che lascia briciole alle imprese agricole. Oggi le imprese non riescono nemmeno a coprire i costi di produzione a causa del balzo dei beni energetici. Vale per gli allevamenti, per il florovivaismo così come per la nostra marineria. “Siamo pronti a far partire le prime denunce. – spiega Elmi – Stiamo raccogliendo gli elementi per le denunce, con particolare riferimento alla violazione legata al mancato riconoscimento dei costi di produzione, prevista del decreto legislativo in attuazione della Direttiva Ue sulle pratiche commerciali sleali, fortemente voluto da noi”. 

Sullo sfondo c’è anche il fallimento del progetto di Arborea che arriva proprio nel mezzo della tempesta. Tra gli allevatori che hanno preso la parola, di fronte alla marea gialla di Coldiretti, Graziano Tardelli che in più occasioni, nelle ultime settimane, aveva denunciato una situazione molto difficile per le stalle. “E’ un nuovo punto di inizio. – ha detto – Lo spero perché altrimenti il nostro destino è segnato”. Protagonista sul tavolo delle verità, la vetrina delle speculazioni e dei rincari, anche il florovivaismo ed il settore pesca. Alcuni esempi: il costo del gasolio agricolo, necessario per riscaldare le serre, è aumentato in un mese del 33%, quello per l’acquisto delle buste di plastica per il confezionamento dei fiori del 160% per non parlare di mangimi ed elettricità.

Per informazioni www.lucca.coldiretti.it, pagina ufficiale Facebook @coldirettilucca, Instagram @Coldiretti_Toscana e  pagina ufficiale YouTube “Coldiretti Toscana”

Redazione Virtuale

Andrea Berti,addì 18.2.2022

MODIFICHE ALLA VIABILITÀ PER LAVORI DI ASFALTATURA

Pietrasanta_Per lavori di asfaltatura sulle vie Cerro Grosso, Pea e Oberdan, dal 21 febbraio al 31 marzo saranno disposte delle modifiche temporanee della viabilità, tutte nella fascia oraria 7,30-18.
In via Cerro Grosso, divieto di sosta con rimozione forzata e senso unico alternato regolato a vista, in corrispondenza dei cantieri siti uno a mare del civico 38 e l’altro nei pressi dell’intersezione con via Col di Pione, per la durata di 4 giorni.

In via Oberdan, senso unico alternato regolato da movieri o con semaforo di cantiere nei pressi del civico 48, per la durata di un giorno.

In via Pea, divieto di sosta con rimozione forzata e senso unico alternato regolato da movieri nei pressi dell’incrocio con via Rovai per la durata di un giorno.

Ufficio Stampa & Relazioni Esterne

Giada Menichetti, addì 18.2.2022.

PIAZZA STATUTO, DIVIETO DI SOSTA DAL 22 FEBBRAIO

Per consentire il regolare svolgimento dei lavori di riqualificazione di piazza Statuto, dal 22 febbraio al 31 maggio sarà istituito il divieto di sosta con rimozione forzata sulla porzione sud della piazza, lato Viareggio, che comprende stalli di sosta auto a pagamento e quelli riservati ai disabili.
Durante tale periodo saranno comunque garantiti il mercato settimanale del giovedì, quello contadino del sabato mattina e l’antiquario, nella prima domenica di ogni mese.

Ufficio Stampa & Relazioni Esterne

Giada Menichetti, addì 18.2.2022

UNA PERSONA ALLA VOLTA DI GINO STRADA

Il 3 marzo uscirà nelle librerie “Una persona alla volta”, di Gino Strada: un racconto appassionato delle sue radici, del suo lavoro, della nascita e dell’attività di EMERGENCY, una riflessione radicale sull’abolizione della guerra e sul diritto universale alla salute.

“Una persona alla volta” è il racconto in prima persona dell’impegno e delle esperienze che lo hanno condotto da giovane chirurgo di Sesto San Giovanni fino a Paesi lontani sconvolti dalla guerra, per seguire un’idea: i diritti sono di tutti o sono privilegi.

Da EMERGENCY, addì 18.2.2022

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