LIBERACRONACA2 N. 4416 del 18 e 19 GIUGNO 2024

DA ITALIA BENE COMUNE DI POCHI

LIBERO FOGLIO ON LINE del COMUNE DI STAZZEMA E DELL’ ALTA VERSILIA

(“Storia, Arte, Tradizione, Politica, Informazione” )

« Quando si vuole ramazzare il consenso si stramazza il buonsenso. »

UNA COSA SBAGLIATA CANCELLA 100 COSE FATTE BENE

UNA COSA FATTA BENE CANCELLA 100 COSE SBAGLIATE

SALVIAMO LA MEMORIA DEI MARTIRI DI MULINA DI STAZZEMA: CHIESA, SCUOLA, CAMPO DELLA RIMEMBRANZA DELLA FRAZIONE “PORTA DEL PARCO NAZIONALE DELLA PACE

IL BAVAGLIO NON E’ LEMMA DELLA DEMOCRAZIA!

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Giuseppe Vezzoni

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DOMANI IL VENTOTTESIMO ANNIVERSARIO DELL” ALLUVIONE IN VERSILIA

Mercoledì 19 giugno 1996-Mercoledì 19 giugno 2024

Versilia_ Domani saranno trascorsi 28 anni esatti dall’alluvione del 19 giugno 1996. Nell’ occasione del ventottesimo anniversario anche la combinazione del giorno della settimana, il mercoledì, in cui avvenne il disastro meteorologico che provocò 14 vittime, di cui 12 nella frazione di Cardoso: Giulia Macchiarini (4 anni), Elena Bianchini (30 anni), Manuela Luisi (32 anni), Graziana Luisi (40 anni), Marino Pieruccioni (72 anni), Alma Santarelli (73 anni), Margherita Vincenti (76 anni), Norma Santarelli (54 anni), Renata Marcucci (67 anni), Valentino Guidi (72 anni), Alessio Ricci (9 anni), Valeria Guidi (43 anni),Isola Frati (68 anni), Mario Cavani (53 anni). I nomi delle due ultime vittime non sono abitanti di Cardoso: Isola Frati è un’anziana morta quel giorno a Fornovolasco, mentre il corpo Mario Amos Cavani, un idraulico di Fiumetto, fu trovato sul Viale Apua. Tutti i corpi delle 12 vittime furono trascinati a valle ritrovati nella piana versiliese in prossimità di Pontersosso, eccetto il corpo di Valeria Guidi, che non è stato trovato nonostante le minuziose ricerche che perdurarono a lungo. Come il 12 agosto 1944, anche il 19 giugno 1996 è una data fondamentale scolpita nella memoria del Comune di Stazzema. Se il 12 agosto 1944 ricorda la barbarie compiuta dai nazifascisti durante il secondo conflitto mondiale e l’ammonimento alle coscienze di non concedere mai più spazio alle lusinghe delle ideologie che calpestano i valori della persona umana , il 19 giugno 1996 per Stazzema e per la Versilia è l’avvertimento devastante che il cambiamento climatico non è uno spauracchio irreale ma è invece una minaccia drammaticamente reale e quanto mai incombente. Ormai c’è coscienza che eventi estremi come quello del giugno ’96 potranno ripetersi in un lasso temporale che non avrà più quella cadenza secolare a causa della quale la memoria s’ annebbia e si abbassa la vigilanza. Le iniziative commemorative di domani vogliono ricordare a tutti che la tregenda del 19 giugno di 28 anni fa non è “ acqua passata” ma è un fenomeno meteorologico in agguato con tutti i suoi elementi, acqua, vento, neve, grandine e scariche elettriche, che si può ripetere per tornare a causare lutti e devastazioni materiali sempre maggiori con una ciclicità temporale che purtroppo sarà assai inferiore a quella fino adesso conosciuta, ossia a quella che comunemente si definisce a memoria d’uomo, di cui gli abitanti non hanno ricordo, come è stata l’alluvione del ’96. Purtroppo non sarà più così, e da ciò dobbiamo trarre pieno convincimento e conseguente comportamento di prevenzione. Per quanto riguarda la personale esperienza vissuta con l’evento alluvionale e con tutto ciò che ha determinato, devo riconoscere che quella terribile giornata mi ha permesso di verificare il mio comportamento in frangenti così critici. Sull’alluvione e sulla ricostruzione ho scritto molto, ho contestato tanto, ho ingollato tantissimo. Per esempio mi sono speso affinché non fosse abbattuto lo storico muro della Chioderia della Regia Magona a Ruosina per trasformarlo nel monumento dell’alluvione. Ho insistito che fossero ricostruite le prese distrutte per ridare ai corsi d’acqua la perduta memoria antropica ma anche una migliore opportunità per ricreare ambienti che facilitassero la riproduzione della fauna fluviale, specie quella della trota fairo, ormai sparita dai torrenti dell’Alta Versilia. Tra i miei tentativi frustrati, che tuttavia hanno impedito che le pozze in località Torre di Carbonaia potessero essere trasformate in un parcheggio nel cuore storico della borgata, voglio ricordare l’insistente perorazione per riattivare la gora e gli antichi lavatoi, manufatti idraulici che farebbero la fortuna turistica e paesaggistica di un qualsivoglia paese del Trentino ma non di una frazione di Stazzema. Avrei voluto vedere preservati i manufatti degli stipiti e le soglie in pietra del Cardoso del Palazzetto e vederli esposti nel piccolo spazio museo dell’alluvione che doveva essere realizzato nello stabile recuperato. Non ho mai creduto agli impegni che i ponti realizzati provvisoriamente per raggiungere sulla sponda destra del Torrente Mulina le località abitate dei Tappi e degli Orti sarebbero stati in un secondo tempo ricostruiti. Sono trascorsi 28 anni e i due attraversamenti versano in una condizione di provvisorietà strutturale peggiore di quella con cui furono costruiti. Insomma mi sono dato da fare e sono stato con le persone che non trovavano attenzione per le criticità che dovevano fronteggiare, come quella di rimuovere quanto primi i detriti e i tronchi d’albero che avevano i proprietari della casa del Bacco, i primi residenti che furono fatti evacuare a Stazzema la mattina del 19 giugno 1996 a seguito di una frana che scivolò nell’alveo del Canale di Robbio o Robbia ( Canale delle Rave) e fece tracimare l’acqua del canale lungo le scale della casa e sulla piazza. Fortunosamente la massa d’acqua rientrò per gran parte nel sottostante alveo. Solo un ruscelletto d’acqua prese a scorrere in direzione delle case del Ceppo e poi, invasa la via provinciale, sparse ulteriormente l’acqua verso la Marginetta e il Lencio Meo, tanto che fu necessario apporre davanti alla porta di questa casa, la mia casa, due provvidenziali sacchetti di rena che i muratori non avevano usato e impedire così che l’acqua penetrasse dal portone e si riversasse nei fondi del pianoterra, che sono a un livello più basso del piano stradale. Questo la mattina . Nel primo pomeriggio, in concomitanza con la tragedia che si consumava a Cardoso, scivolarono nei corsi d’acqua le frane della Castellina, che provocò la tracimazione del Fosso di Picignana in località Ponte di Culerchio, e a seguire due frane dal bosco sotto il Santuario della Madonnina (versante destro del torrente Mulina) e una dal versante da cui dipartiva il sentiero che portava alla cava delle Pietrelle (sponda sinistra). Le tre frane crearono un invaso d’acqua che nel giro di un minuto si alzò fino a superare il ponte degli Orti di Carbonaia e altrettanto velocemente l’acqua ruppe la barriera che si era formata nelle Strette e il grande lago fu risucchiato come avesse trovato un ingollino, distruggendo la presa e parte della storica ferriera del Distendino. Cinquecento metri più a valle distrusse il Ponte di Tomarlo e riempì di materiale il tratto del torrente Mulina, che va dalla Presa Pocai a Ponte di Tomarlo, fino a livello della sede stradale. Il salto di oltre quattro metri della presa si era trasformato un bacchetto di nemmeno 50 cm. Sono stato testimone di tutto questo.

Tra i pezzi che l’alluvione mi ha spinto a scrivere, vorrei ricordarne alcuni: “ Finimondo alle Mulina” ( Pubblicato su Versilia Oggi luglio 1996) “Quell’impossibile dì buio di giugno” (testo raccolto sul libro fotografico Con il cuore negli occhi di A. Luisi, E. Leonardi e C. Paolicchi, anno 1997), “Cardoso e la sua storia millenaria” e “Abbattuti i resti dello storico edificio della Regia Magona” ( rispettivamente classificati al 1° e al 3° posto del Premio giornalistico Versilia, sez. dilettanti, anno 1997), “Alla sorgente del Vezza” (pubblicato nell’ottobre 1999 da Il Tirreno), “Ridiamo il sentimento del paesaggio al Torrente Mulina” (1° classificato al Premio giornalistico Versilia, sez. unica, professionisti e dilettanti, anno 2001), “La via nova” e tanti altri scritti sui cambiamenti che l’alluvione del ’96 ha causato nella vita dei paesi lungo le sponde dei corsi d’acqua e nell’immagine paesistica stessa dei torrenti, soprattutto quella riguardante le prese d’acqua e i ponti, alcuni perduti per sempre, altri ricostruiti con la tipologia a raso e non più ad arco.

Circa un mese prima dell’alluvione accompagnai Gionata Paolicchi a fotografare i ponti sul Fosso Picignana e il Fosso Pomezzana a Culerchio, il Ponte di Filucchia e quelli di Zinebra e di Calcaferro. Di questi cinque attraversamenti, quattro sono stati ricostruiti eccetto quello in pietra di Filucchia. Era in pietra anche il ponticello di Calcaferro, del tutto simile a quello di Zinebra, il ponticello in stile romanico che gli escursionisti ammirano quando salgono all’area archeomineraria delle Mulinette. I ponti sul Vezza e dei suoi affluenti prima del 19 giugno 1996 sono stati fotografati da Gionata Paolicchi. In occasione del trentesimo anniversario dell’alluvione , il Comune di Stazzema e quello di Seravezza potrebbero chiedere all’autore la disponibilità delle foto per pubblicarle su un piccolo volumetto fotografico che potrebbe essere intitolato “I ponti sul Vezza, dal dopoguerra alla vigilia dell’alluvione”.

Giuseppe Vezzoni

Responsabile di Libera Cronaca, addì 18.6.2024

IL 19 GIUGNO 1996 NEL RICORDO DEL SINDACO ALESSANDRINI RICORDO MA ANCHE MONITO PER UN FUTURO IN SICUREZZA

Seravezza “Essere sindaco oggi ed esserlo stato anche quel 19 giugno 1996 produce in me inevitabilmente un vortice di sensazioni e di riflessioni. A ormai quasi trenta anni di distanza, l’anniversario dell’alluvione del 19 giugno 1996 mi fa tornare alla memoria una giornata infausta di paura e di parossismo, e tiene dunque accesa una malinconia di fondo legata al ricordo della perdita dolorosa di tanti nostri cittadini. Dal punto di vista della responsabilità e del ruolo di ciascuno, quell’esperienza, per quanto possibile, deve essere di insegnamento per il futuro. Dobbiamo tutti impegnarci a fondo affinché la consapevolezza dei problemi che acquisimmo tutti insieme quel giorno, si trasformi in riflessione culturale e in energia propositiva. La memoria del dolore deve dunque accompagnarsi alla memoria degli eventi, che fornisce una serie di saperi provenienti dal territorio, di acquisizioni tecniche e di nuove attitudini e abilità per conoscere, rispettare, curare maggiormente il territorio”.
Il sindaco Lorenzo Alessandrini ricorda così l’evento di ventotto anni fa che lo vide in prima fila a gestire l’emergenza sul territorio seravezzino, mettendo in campo felici intuizioni che gli permisero di salvare numerose vite, di quanti erano diretti verso lo stazzemese. Domani sarà presente alle celebrazioni previste, in particolare alle 13.45 a Cardoso (orario in cui fu massima la virulenza dell’evento) e alle 19.55 a Marzocchino quando, in concomitanza con il passaggio della staffetta della memoria, sarà deposta presso la scuola elementare una corona in ricordo di Valeria Guidi il cui corpo non è stato mai più ritrovato.
Ancora una volta Alessandrini vestirà la fascia da primo cittadino, come nel 1996, ma con molte conoscenze e consapevolezze in più, frutto della lunga esperienza a Roma come funzionario del Dipartimento della Protezione civile, dove fu chiamato a dare un contributo al sistema nazionale proprio a seguito della competente gestione di quella calamità.
“Il contributo testimoniale di tutti coloro che subirono l’evento, così come quello di coloro che sull’evento intervennero in soccorso, non deve venir stemperato o annacquato dal tempo che passa e dal ricambio generazionale – aggiunge Alessandrini – perché l’esperienza vissuta in quelle ore ci ha lasciato molti insegnamenti basilari per la prevenzione di nuovi disastri e per la sicurezza dei nostri versanti e del nostro sistema idrografico: il ruolo del castagneto abbandonato, le opere di regimazione delle acque sulle aste fluviali principali e su quelle secondarie, la convivenza con un clima assai peculiare. Dobbiamo farne tesoro”.
Il sindaco ricorda, infatti, come la Versilia registri dati di piovosità tra i più elevati in Europa, riconducibili alla particolare conformazione orografica con i monti a pochi chilometri dal mare, così come alla collocazione prossima al golfo di Genova con le sue frequenti depressioni meteorologiche che determinano un regime di pioggia spiccatamente temporalesco.
“Sappiamo tutti che la pubblica amministrazione da sola non può far fronte in modo esaustivo a questo diffuso e costoso impegno di mitigazione del rischio – conclude Alessandrini – e che la differenza tra un territorio pericoloso e uno più protetto deriva proprio dal poter contare anche sul presidio abitativo in collina e sulla cura delle proprietà private, particolarmente nei versanti e sulle sponde dei canali. Tutti questi elementi devono ricordarci che in Versilia non è mai permesso abbassare la guardia, neppure quando splende il sole. Del resto quel 19 luglio, mentre sulla costa i turisti stavano tranquillamente sulla spiaggia, nell’immediato entroterra, a pochi chilometri, si viveva un dramma infinito”.

dott.ssa Elisabetta Lo Iacono
Ufficio Stampa Comune di Seravezza

SERVIZI SOCIALI, CRESCE L’ATTENZIONE SU INCLUSIONE LAVORATIVA E ANZIANI

Pietrasanta_ Sono stati in tutto quasi 1400, nel primo semestre del 2024, gli utenti che si sono rivolti ai servizi sociali e all’ufficio casa del Comune di Pietrasanta, per un impegno economico dell’ente, al momento parziale e relativo al solo capitolo dei servizi, che già supera i 645 mila euro. “Dati sostanzialmente in linea con il trend degli ultimi anni – ha rilevato l’assessore al sociale, Tatiana Gliori – al netto di quanto registrato durante l’emergenza sanitaria, quando lo sforzo del Comune fu maggiore e incise in modo straordinario sulle spese di settore”.

Scorrendo le numerose tipologie di interventi, cresce l’impegno per i percorsi d’inclusione socio lavorativa: già più di 19.500 euro (da maggio a dicembre 2023 furono 20.450) le risorse dedicate al progetto elaborato insieme alla Consulta del Volontariato cittadina e grazie al quale 16 persone si occupano dell’apertura e chiusura di sei parchi pubblici e del servizio di custodia e vigilanza ai servizi igienici di piazza Statuto. Rafforzata anche l’attenzione per la fascia di popolazione più anziana: “Contributi all’ospitalità e per il servizio badanti – elenca l’assessore Gliori – integrazioni delle quote di parte sociale per inserimenti residenziali, bonus riscaldamento per ultrasessantacinquenni e il servizio di trasporto sociale “Bus città”, in collaborazione con l’associazione Auser: questi servizi mirati coinvolgono quasi 260 persone, alle quali riusciamo a offrire un piccolo sostegno nelle loro necessità quotidiane”. Con un impegno economico, da parte dell’ente che, in questa prima parte dell’anno, supera già i 233 mila euro (furono 417.350 nei 12 mesi del 2023).

Di rilievo anche l’attività intrapresa per l’assistenza alle marginalità (in collaborazione con il Gruppo Sims) e alle persone con disabilità (oltre 103 mila euro per centri diurni di socializzazione); interventi in favore di minori, i servizi per i cittadini stranieri (87 gli accessi registrati al segretariato) e il sostegno allo sportello antiviolenza, in convenzione con la Casa delle Donne di Viareggio (14 utenti accolti).

Oltre agli interventi a “gestione diretta”, l’ufficio sociale si occupa anche del supporto a enti sovracomunali per l’erogazione di alcuni servizi come l’assegno di inclusione: nel primo semestre 2024 sono state 125 le persone prese in carico da Inps dopo le verifiche effettuate dallo sportello comunale (134 nel 2023).

Ufficio Stampa & Comunicazione
Giada Menichetti, addì 18.6.2024

DIA: MICHELOTTI (FDI), IN TOSCANA NESSUNA ISOLA FELICE.  PREVENZIONE SIA PRIORITÀ

Firenze, 18 giugno 2024“La puntuale relazione semestrale 2023 della DIA, che ringraziamo per l’impegno quotidiano nel contrasto alla criminalità organizzata dimostra, in primo luogo, che la Direzione Distrettuale Antimafia e che le donne e gli uomini al servizio dello Stato stanno portando avanti un lavoro capillare. Gli elementi che emergono relativi alla Toscana, al contempo, ci colpiscono, e ci spronano a tenere alta la guardia. Nessuna provincia della nostra regione può ritenersi esclusa dal preoccupante fenomeno del radicamento stabile di soggetti legati alla camorra, una piaga tossica, come quelle provocate da tutte le mafie, che si insinua in molti rami dei principali settori produttivi. È ancor più necessario, alla luce dei risultati del lavoro della DIA, che le istituzioni ad ogni livello si armino di strumenti ancor più decisi di contrasto, a partire dalla cultura della prevenzione. A livello nazionale prosegue con profitto il lavoro in commissione Antimafia che ha aperto dossier importanti e mantiene alta l’attenzione, lavorando al contrasto a questi fenomeni, per impedire che dilaghino oltre e per sconfiggerli. Auspichiamo che aumentino le segnalazioni e le denunce di qualsiasi eventuale fenomeno spia legato a possibili infiltrazioni mafiose. Lo Stato c’è e ci sarà in modo ancor più determinato”. Lo scrive, in una nota, il deputato e membro della commissione Antimafia di Fratelli d’Italia Francesco Michelotti.

Susanna Bonfanti

Responsabile comunicazione parlamentari toscani Fratelli d’Italia

ALLUVIONE DELLA VERSILIA, LE INIZIATIVE DI RICORDO

Pietrasanta_ A 28 anni dall’alluvione della Versilia, domani (mercoledì 19 giugno) l’amministrazione comunale di Pietrasanta porgerà il suo omaggio nei luoghi che custodiscono segni e memoria di quella tragica giornata del 1996. Alle 10, una delegazione istituzionale deporrà una corona di alloro alla scuola primaria del Pollino intitolata ad Alessio Ricci, una delle vite più giovani cancellate dalla furia dell’acqua. Alle 19,30 secondo momento di raccoglimento in via San Bartolomeo, in località La Rotta, dove il fiume ruppe gli argini e dove farà tappa anche la staffetta della memoria, organizzata dal Comune di Stazzema insieme all’Atletica Pietrasanta Versilia.

Rappresentanze dell’amministrazione comunale parteciperanno anche ad altri momenti di commemorazione in programma nella giornata, a partire dall’omaggio a tutte le vittime a Cardoso, alle 13,45, orario culmine della tragedia.

Ufficio Stampa & Comunicazione
Giada Menichetti, addì 18.6.2024

BUSSOLA: LA PRIMA VOLTA DI DE ANDRÉ IN PUBBLICO INCONTRO CON DORI GHEZZI E LOREDANA MACCHIETTI MINÀ

Appuntamento venerdì (21 giugno), alle ore 18.00, a Palazzo Mediceo

Seravezza – La mostra sulla Bussola di Bernardini è una preziosa opportunità per ripercorrere la carriera dei più grandi artisti della scena musicale nazionale e internazionale.

Così venerdì (21 giugno), alle ore 18.00 a Palazzo Mediceo, è in programma un imperdibile incontro con Dori Ghezzi, moglie di Fabrizio De André, e con Loredana Macchietti, moglie di Gianni Minà.

Due figure strettamente legate a Sergio Bernardini che aprì le porte del suo iconico locale versiliese per ospitare il primo concerto del cantautore genovese.

Un grande evento di cui scrisse lo stesso De André sul Corriere della Sera: “Perché io, uomo di sinistra, debutto alla Bussola, tempio del pubblico ricco? Per amicizia con Sergio Bernardini, per pigrizia, perché Bernardini mi ha offerto un locale e io non avevo tempo e voglia per cercarlo, ma soprattutto perché non devo convincere il pubblico ma soltanto abituare me stesso a un pubblico qualsiasi”.

E di certo il forte carisma di Bernardini era stato determinante per strappare a De André l’impegno ad esibirsi alla sua Bussola.

Proprio questo aspetto caratteriale del grande imprenditore lo rimarcava Gianni Minà nella prefazione scritta all’autobiografia di Bernardini: “Ci sono uomini nel mondo della comunicazione e dello spettacolo che hanno spesso, più spiccato dei protagonisti, dei fatti e degli artisti che propongono, il dono della fantasia, dell’intuizione, dell’invenzione”.

L’incontro, moderato da Andrea Michelozzi, vedrà anche la partecipazione di Mario Bernardini, figlio di Sergio, del regista Andrea Soldani, di Andrea Tenerini e Alessandro Volpi curatori della mostra e del direttore generale della Fondazione Terre Medicee Davide Monaco.

Sarà l’occasione per ricordare quello storico concerto ma anche per entrare nella vita dell’indimenticabile cantautore genovese, così come di uno dei più grandi e colti giornalisti.

A conclusione dell’incontro, attorno alle ore 19.00, è in programma una visita guidata alla mostra in corso a Palazzo Mediceo, con i curatori che sveleranno numerosi retroscena e curiosità emerse anche dalla copiosa documentazione consultata per la preparazione di questa grande esposizione.

Alle ore 21.30, infine, il cinema Scuderie Granducali ospiterà la proiezione del docufilm “La Bussola. Il collezionista di stelle” diretto da Andrea Soldani.

Il biglietto della mostra (10 euro l’intero e 8 il ridotto) permetterà di assistere anche alla proiezione del docufilm.

Dott.ssa Elisabetta Lo Iacono
Ufficio Stampa Comune di Seravezza, addì 18.6.2024.

CADE UN TIGLIO SU VIALE APUA, NESSUN DANNO A COSE O PERSONE

Pietrasanta_Nella mattinata di oggi (martedì 18 giugno) si è registrata la caduta di un albero su viale Apua, nel tratto a mare rispetto alla rotatoria d’incrocio con via Unità d’Italia, parte non interessata dagli interventi di messa in sicurezza e potatura intensiva eseguiti (nella porzione a monte dello stesso viale) dopo l’ondata di maltempo dell’autunno scorso.

L’albero, un esemplare di tiglio, è caduto nei pressi di una strada privata e di alcuni esercizi commerciali. Non risultano danni a cose o persone. L’ufficio tecnico comunale, allertato dell’emergenza, ha attivato la Cooperativa La Versiliana per la rimozione della pianta.

Il tiglio era stato censito da un tecnico agronomo esterno, incaricato dal Comune, a dicembre 2023, con una valutazione speditiva effettuata in base al procotollo Areté: l’analisi non aveva restituito un quadro tale da rendere inaccettabile il rischio di cedimento, condizione che porta alla rimozione della pianta. L’albero, infatti, è risultato avere un fusto sano ma radici “cariate”, una criticità che poteva essere rivelata solo da un’ulteriore prova di trazione puntuale e mirata.

Ufficio Stampa & Comunicazione
Giada Menichetti, addì 18. 6.2024

PROGRAMMA SOLSTIZIO D’ESTATE 2024

CONFERENZA STAMPA ORGANIZZATA DA IF PRANA CON FONDAZIONE TERRE MEDICEE
Seravezza_ La conferenza sarà a cura di Giulia Arpe, Silvia Bennett, Mariacristina Bertacca, Caterina Simonelli 20 giugno 2024 h 12.00presso Scuderie Granducali Seravezza (LU)Tra gli interventi: Lorenzo Alessandrini (Sindaco Comune di Seravezza); Davide Monaco (Direttore Fondazione Terre Medicee); Le curatrici di InForme: Giulia Arpe, Silvia Bennett, Mariacristina Bertacca, Caterina Simonelli. Breve video promo dell’edizione 2024

dott.ssa Elisabetta Lo Iacono
Ufficio Stampa Comune di Seravezza, addì 18.6.2024.

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